Lo Studio teologico accademico a Bressanone ha inaugurato ieri (7 ottobre) il nuovo anno accademico 2024/2025. A un anno dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, il vescovo Ivo Muser ha voluto rinnovare preghiera e solidarietà “a quanti soffrono per il disprezzo dell'umanità da entrambe le parti e a chi nonostante tutto spera in una coesistenza pacifica fra israeliani e palestinesi.” A docenti e studenti dello STA il vescovo ha augurato di seguire tre atteggiamenti: “La capacità di ascoltare, di ricevere, di essere fruttuosi anche per gli altri.”
All’inaugurazione del nuovo anno accademico dello STA il vescovo ha voluto esprimere, nell’anniversario dell’attacco terroristico di Hamas che un anno fa ha scatenato la guerra, il “dolore, come persona e come cristiano, per le notizie che ci giungono ogni giorno. Violenza, paura, lacrime e morte colpiscono persone innocenti. La mia solidarietà e le mie preghiere vanno a tutti coloro, da entrambe le parti, che soffrono per il disprezzo dell'umanità, e a quanti comunque si aggrappano alla speranza di una coesistenza pacifica tra israeliani e palestinesi.” Monsignor Muser ha invitato a pregare “per una pace giusta per i popoli della Terrasanta e perché si convertano coloro che, sui due fronti, vogliono questa guerra.” Pensieri, parole e segni di pace sono auspicati dal vescovo “anche per l'Ucraina e per tutte le aree di crisi spesso dimenticate. Dobbiamo impegnarci ad essere messaggeri di pace, ognuno nel proprio posto.”
Nell’omelia il vescovo ha preso spunto dal 7 ottobre, festa della Madonna del Rosario, per augurare a studenti e docenti “di poter beneficiare dei tre atteggiamenti fondamentali di Maria: la capacità di ascoltare, la capacità di ricevere, la capacità di essere fruttuosi.” Il primo atteggiamento, così Muser, è quello di “ascoltare bene la parola di Dio, che vuol dire anche ascoltare la propria coscienza, i segni del nostro tempo, le domande, i timori e le speranze delle persone. Quest’epoca fatta di tante informazioni e voci ha bisogno soprattutto di persone capaci di tendere l’orecchio, di ascoltare bene per capire.” Il secondo atteggiamento di Maria è la sua capacità di ricevere, quindi l’importanza nella nostra società di accogliere e approfondire il ruolo di Dio: “Leggere la Parola di Dio, studiarla e darle spazio. Non rimuoviamo Dio dalla vita pubblica, lasciamo a lui avere voce in capitolo nel nostro modo concreto di vivere.“ Il terzo atteggiamento citato da Muser ricorda che Maria è colei che partorisce: “La vita cristiana deve essere feconda, le nostre capacità, i nostri talenti e il nostro sapere vanno intesi come una missione: quella di essere cristiani fertili per gli altri.”
Il vescovo ha ringraziato il preside uscente dello STA Alexander Notdurfter per il prezioso servizio svolto e ha augurato buon lavoro al suo successore padre Martin M. Lintner.
Nel suo saluto, il nuovo preside Lintner ha rilevato la necessità che oggi la teologia “rimanga capace di parlare, cioè di farsi capire dalle persone e di avere qualcosa di sostanziale da dire sulle domande e sulle preoccupazioni che animano la nostra società.” La fede cristiana va quindi scoperta “come risorsa capace di affrontare le diverse sfide sociali ed etiche del nostro tempo.” Lintner si è augurato che studenti e personale dello STA “possano vivere le tante offerte formative come un laboratorio culturale interessante e rilevante per la vita.”
Complessivamente, tra studenti ordinari e uditori, sono circa 160 le persone che frequentano i percorsi formativi e di aggiornamento dello STA. Tra gli sbocchi professionali: insegnamento della religione, servizi nelle unità pastorali, nella pastorale della salute negli ospedali, nell’attività educativa e per i giovani.